L'angolo della Croce

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INVITO PER GENITORI E BAMBINI A REALIZZARE IN CASA L'ANGOLO DELLA CROCE
Invito per Genitori e Bambini a preparare in casa un «angolo della Croce», un po’ come in Avvento si costruisce il presepe. E' uno spazio che ci ricorda che siamo in un tempo diverso da tutti gli altri, in cui la croce e il Vangelo stanno al centro. Uno spazio che crea poi un tempo di preghiera, un rito semplice, ma costante, quotidiano.
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Ecco come il simpaticissimo Matteo ha realizzato l'ANGOLO DELLA CROCE  nella sua cameretta


L'ingresso di Gesù a Gerusalemme

Entrando  con i bambini nella Settimana Santa, abbiamo, come prima cosa, presentato lo stile di Gesù, uno stile così diverso dal nostro: la sua regalità è diversa da come i bambini l’aspetterebbero: ai suoi discepoli - e a noi - Gesù insegna la pace e il servizio e non la prepotenza e il successo. Egli sta dicendo a Gerusalemme che è il suo vero re. La vuole conquistare, ma non con le armi. E allora al cavallo preferisce l’asinello, il suo esercito sono dei semplici pescatori della Galilea, armi non ne ha manco di legno, e nel palazzo di Erode non ci mette neanche la punta del piede. 

Ecco allora questo simpatico racconto - L'ASINELLO LOLLO - con il quale abbiamo potuto sottolineare proprio queste caratteristiche!!!

(Comunità Pastorale "Maria Aiuto dei Cristiani" - COPS - Cavaria, Oggiona, Premezzo e Santo Stefano - 2016)

L'asinello Lollo - racconto

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L'ASINELLO LOLLO - RACCONTO CON DIAPOSIT
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Immagini, inserite nel power point, che accompagnano il racconto dell'asinello Lollo

Se preferite proporre il power point in cui le immagini sono accompagnate dalle didascalie, ecco il link :

 

https://www.bing.com/search?q=l%27ASINELLO+LOLLO&qs=n&form=QBRE&sp=-1&pq=l%27asinello+lollo&sc=0-16&sk=&cvid=49D02D79D7A0402DA042E1A393771C51

 

E' però sempre meglio narrare che non leggere! Così facendo, si può osservare i bambini, vedendone le espressioni, le reazioni, ..., si può dilungarsi un po' di più su aspetti che vediamo colpirli maggiormente, si può interagire con loro, ponendo domande o rispondendo a quanto loro chiedono!!! E se credete di non essere capaci, provate, provate, provate!!!!! Vedrete che non è così difficile!!!! Soprattutto per persone che già sono abituate a parlare ai bambini, come sono i catechisti!!!

La preghiera dell'"Asinello Lollo"

Ecco la preghiera che abbiamo donato ai bimbi, dopo aver narrato l'ingresso di Gesù a Gerusalemme, aiutate dalla storia dell'asinello Lollo. Dopo averla stampata su un cartoncino, abbiamo invitato i bambini a colorare il disegno. Sulla schiena dell'asinello, i bambini hanno posizionato un mantello - con un taglierino, abbiamo praticato un'incisione sulla schiena dell'animale, attraverso la quale i bambini hanno infilato un pezzetto di tessuto. Ognuno di loro ha potuto personalizzare la propria preghiera, usando i materiali (colori, pennarelli, acquerelli, carta crespa, pannolenci, .... ) che più preferiva. 

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LA PREGHIERA DELL'ASINELLO LOLLO
Preghiera per l'angolo della preghiera.
L'ASINELLO LOLLO - PREGHIERA.pdf
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La Passione e la morte di Gesù      viste con gli occhi di Maria di Magdala e del Centurione

La narrazione è stata fatta da alcuni adulti,  appartenenti alla Comunità pastorale, che si sono messi a disposizione dei più piccoli, per far loro gustare la "bellezza" di ascoltare che cosa successe a Gesù nei suoi ultimi giorni di vita. Per meglio permettere ai bambini di "entrare nel racconto", i narratori si sono vestiti con gli abiti del tempo di Gesù. Il centurione è stato interpretato da due persone: una che rappresentava il centurione in servizio, prima della conversione, ed un'altra, che lo rappresentava dopo la conversione. La narrazione è stata accompagnata da un power point, di cui qui di seguito alleghiamo le immagini, in modo che tutto fosse il più reale possibile agli occhi dei bambini.

(Comunità Pastorale "Maria Aiuto dei Cristiani" - COPS - Cavaria, Oggiona, Premezzo e Santo Stefano - 2016)

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MARIA di MAGDALA ed il CENTURIONE MARCO ANTONIO SCIPIONE
IL NOSTRO RE MUORE MA NON SI ARRENDE AL BUIO
MARIA di MAGDALA ed il CENTURIONE - narr
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MARIA di MAGDALA ed il CENTURIONE MARCO ANTONIO SCIPIONE
Serie di diapositive che accompagnano il testo della narrazione della passione e morte di Gesù
DIAPOSITE.pdf
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Ecco il Re che Dio ha promesso!!!

Ecco un altro modo per narrare l'ingresso di Gesù a Gerusalemme, utilizzando il testo predisposto dalla Diocesi, adattandolo all'animazione che abbiamo realizzato! 

Abbiamo scelto di narrare l'episodio che introduce la Settimana Santa, allestendo una "mini scenografia": abbiamo preparato

  1. un tappeto (rigorosamente di colore viola, perché riprende e richiama il colore della quaresima), su cui si svolge tutta l'animazione - materiale : abbiamo utilizzato il pannolenci, ma potete utilizzare anche il cartoncino;  dimensioni : cm. 40 x 30 circa.
  2. una striscia grigia, che rappresenta la strada che porta a Gerusalemme e che Gesù ha percorso - materiale : abbiamo utilizzato il pannolenci, ma potete utilizzare anche il cartoncino;  dimensioni : stessa lunghezza del tappeto, larghezza 15 cm.
  3. le mura della città di Gerusalemme - potete realizzarle, utilizzando uno scatolone.
  4. un asinello  - potete utilizzare quello del presepe oppure potete realizzarlo secondo la tecnica dell'origami (https://www.youtube.com/watch?v=dkMbMVIleuQ&t=179s)
  5. Gesù  - potete realizzarlo secondo la tecnica dell'origami (https://www.youtube.com/watch?v=WjJOrEWCWRo) oppure come meglio credete.
  6. tappetini (anche questi di colore viola), da stendere lungo la strada che conduce a Gerusalemme - in numero sufficiente per coprire il tragitto - vd. download qui di seguito allegato
  7. foglie, in numero sufficiente da poterli stendere lungo la strada che conduce a Gerusalemme, sopra i tappetini e poi da dare a ciascun bambino - vd. download qui di seguito allegato .

Mentre la catechista narrava, a mano a mano aggiungeva gli elementi precedentemente preparati. Conclusa la narrazione, ogni bimbo - a cui è stata consegnata una foglia - è stato invitato, dapprima, a scrivere, su un lato, il proprio nome e, sull'altro, una breve frase o anche solo una parola fra quelle ascoltate e che maggiormente lo avevano colpito, e poi, a depositarla lungo la strada percorsa da Gesù, così da essere partecipi del corteo che aveva accolto Gesù!!!!   ( Parrocchia Santa Maria Annunciata - Oggiona - 2018)

 

NARRAZIONE

 

ECCO IL RE CHE DIO HA PROMESSO

 

Vi voglio raccontare, bambini, la settimana più straordinaria della vita di Gesù. In quella settimana, Gesù, dimostrò di essere non soltanto un brav’uomo, un amico straordinario, un maestro eccezionale … : in quella settimana cambiò ancora tutto!!! E, se mi seguirete ed ascolterete attentamente, scoprirete perché!!!!!

 

Quella settimana era la settimana di Pasqua. Per gli ebrei la settimana di Pasqua è molto importante: ricordano quando i loro padri furono liberati da Dio dalla schiavitù in Egitto. Festeggiare la Pasqua è per loro ricordare come il Signore ascoltò il grido dei loro antenati e di come mantenne tutte le promesse fatte al popolo d’Israele, il suo popolo preferito.

 

Gesù aveva detto che quella Pasqua voleva festeggiarla con i suoi amici, i discepoli, e a Gerusalemme, che è la città santa, il cuore del popolo d’Israele, perché lì c’è il tempio, il luogo della presenza di Dio. I discepoli, i Suoi amici, gli avevamo obiettato che forse per lui era un po’ pericoloso andare a Gerusalemme: ormai aveva tanti nemici lì, che ogni volta trovavano una scusa per accusarlo. Ma lui, niente! quando decideva una cosa era fedele fino alla fine …

 

Quella volta era ancora più determinato del solito … Il suo sguardo era duro come la pietra. Aveva preso la sua decisione e l’avrebbe portata avanti fino alla fine: celebrare la Pasqua, con i suoi discepoli, a Gerusalemme.

 

Gesù era a Betfage, vicino a Betania: si era fermato lì e guardava la città. Il suo sguardo dava sicurezza: era determinato, ma non faceva paura; era gentile, ma non debole o spaventato. Sembrava un re prima di una battaglia: tutto concentrato sul da farsi, ma allo stesso tempo preoccupato di difendere il suo popolo.

 

Da lontano arrivarono due dei suoi discepoli con un … asinello. Un asinello? E cosa sarebbe servito un asinello? Gesù andò loro incontro … Li aspettava …. Lo aveva chiesto lui, aveva dato indicazioni precise: “andate in città … troverete un puledro: slegatelo, se qualcuno vi domanda qualcosa, rispondete che il Signore ne ha bisogno”… era proprio successo così: avevano trovato tutto secondo le indicazioni di Gesù. Non era un caso dunque … il Maestro voleva proprio un asinello …. Ed aveva curato tutti i particolari.

 

Gesù saltò subito in groppa all’asino e si diresse verso Gerusalemme. Il suo sguardo e il suo portamento erano sì quello di un Re … ma in groppa ad un asino, con dei pescatori di Galilea come suoi sudditi, senza armi, senza trombe per annunciare il suo arrivo, senza stendere i tappeti rossi … eravamo un povero corteo.

 

Nei pressi della città, gli abitanti di Gerusalemme gli vennero incontro con entusiasmo. Prendevano i loro mantelli e li stendevano davanti a lui: altro che tappeti rossi … !!! Strappavano i rami e il sventolavano per far festa e poi gridavano “Osanna, benedetto colui che viene nel nome del Signore!!” Erano uomini semplici che avevano capito tutto di Gesù e si erano ingegnati per fargli festa. Avevano riconosciuto che Gesù non era solo un maestro, un profeta, ma che era uno che veniva direttamente da Dio, per parlare di Dio. La gente aveva capito che Lui parlava del mondo come di un luogo meraviglioso (se fosse regnata la pace): gente piena di speranza: ed era bello per i suoi discepoli essere lì con tanti altri, perché tutti volevano bene a Gesù e credevano in Lui!  Lui era davvero il Re mite che porta la pace. Un re preannunciato dalle parole del profeta Zaccaria che dicevano così: “Gioisci Gerusalemme! Ecco a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio d’asina. Farà sparire la guerra, annuncerà la pace alle nazioni, e il suo dominio sarà fino ai confini della terra”. Le promesse dei profeti  si stavano avverando! Gesù lo sapeva. Lui non era solo un maestro, non era solo un re … Era il Re che viene da Dio, era il Re che Dio aveva promesso …

 

Forse, bambini, possiamo cominciare a capire perché questo è stato l’inizio di una settimana straordinaria: Gerusalemme, la Pasqua, l’asinello, la festa della folla. Gesù è il Re della pace! Gesù è tutto quello che Dio ha promesso!!!!

 

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GESU' ENTRA IN GERUSALEMME
Testo per la narrazione dell'ingresso di Gesù a Gerusalemme, che segue lo schema della narrazione preparata dalla Diocesi.
NARRAZIONE - Ecco il re che Dio ha prome
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TAPPETI
Tappeti da stendere all'ingresso di Gesù a Gerusalemme
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FOGLIE
Foglie da stendere all'ingresso di Gesù a Gerusalemme
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Ed eccoci all'Ultima Cena!!! Perché non far vivere ai bambini - ci siamo dette -  la cena in cui Gesù ha istituito l'Eucarestia? Così facendo, potremmo sottolineare i gesti che Gesù ha compiuto e che il sacerdote ripete durante la messa, alla consacrazione!!!! Detto, fatto: nella sala dell'incontro, abbiamo preparato la tavola per l'Ultima Cena e, seguendo le indicazioni date dalla Diocesi, abbiamo narrato ciò che fece quella sera Gesù e quali furono le reazioni dei discepoli!!! Che bello vedere i bimbi seguire con attenzione e partecipazione ciò che successe più di duemila anni fa!!! Ed accompagnarli, d'ora in poi, a riconoscere quei gesti nella messa!!!!!


Il "Triduo pasquale" a Cavaria

DALL’ ULTIMA  CENA ALLA  CROCE

 

Accoglienza: si fanno togliere le giacche e gli zaini in corridoio o in un’altra aula, si fanno mettere le magliette e si chiede cosa abbiamo fatto l’altra volta. Gesù che entra a Gerusalemme accolto come un re.

 

Narratore: Gesù è arrivato a Gerusalemme per festeggiare la Pasqua. Era la Pasqua ebraica, nella quale si ricorda che il Signore Dio ha liberato il popolo d’Israele dalla schiavitù dell’Egitto.

 

Anche Gesù ha celebrato con una cena questa festa con gli apostoli nel cenacolo, giovedì, il giorno prima di morire sulla croce per la nostra salvezza. E’ in questa occasione che istituì l’Eucaristia, cioè donò se stesso sotto i segni del pane e del vino, per quanti come noi avrebbero creduto in lui.

 

Questi sono i segni che celebriamo ogni volta che andiamo a messa: il sacerdote infatti, innalza l’ostia che rappresenta il pane e il calice con il vino.

 

Allora ritorniamo nel 33 d.C. e riviviamo l’ultima cena. Il sole è tramontato, ormai è sera, e noi stiamo per entrare, proprio come Gesù, in una sala preparata per l’occasione. Quella sera era insieme ai 12 apostoli, ma anche noi siamo suoi discepoli, siamo suoi amici, e adesso siamo qui con lui e tre  dei suoi discepoli.

 

Gesù attende appena dentro la sala dell’incontro. I bambini entrano a due a due e Gesù lava loro le mani. Poi si siedono.

 

Narratore: Gesù ha lavato le vostre mani, ma sapete che in realtà ha lavato i piedi ai dodici discepoli come segno di umiltà e per dare l’esempio, perché anche loro facessero come lui. Ma sapete perché si lavavano i piedi? Perché a quel tempo si indossavano i sandali e le strade erano fatte di terra e sabbia e i piedi si sporcavano molto.

 

I bambini sono tutti seduti al loro posto insieme ai tre discepoli. Anche Gesù è al suo posto. 

 

Discepolo : Siamo felici di passare la Pasqua con te Gesù.

Gesù: Io ho desiderato con tutto il cuore di dividerla con voi. E’ per questa Pasqua che io sono venuto al mondo. Non resterò ancora molto tempo con voi. Voi mi cercherete, ma dove andrò non potrete seguirmi.

Pietro: Maestro dovunque tu vada io ti seguirò, la mia vita è tua, appartiene a te.

Gesù: Pietro, stanotte prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte.

Pietro: No maestro mai, non potrò mai rinnegarti.

Gesù: Perderete la fede … il pastore verrà picchiato e le pecore saranno disperse. Pietro io ho pregato per te e quando sarai ritornato in te stesso, dovrai tu guidare i tuoi fratelli.

In verità io vi dico, uno di voi sta per tradirmi.

 

Giuda ha lo sguardo basso, non guarda in faccia Gesù.

  

Discepolo : Sono forse io?

Giuda: Sono forse io, Maestro?

Gesù: Tu l’hai detto!

 

Si mette il pane sul tavolo di Gesù: inizia la cena.

 

Narratore: Il pane è il simbolo del lavoro dell’uomo. Produrlo richiede molto tempo e fatica. Dal grano alla farina, dalla farina all’impasto che deve lievitare fino alla forma e alla cottura. Ma quella sera non è lievitato; era pane azzimo, cioè senza lievito, era fatto solo con farina e acqua. Questo perché si ricordava la fuga dall’Egitto: non c’era tempo per farlo lievitare, bisognava scappare.

 

Si mette il vino sul tavolo di Gesù.

 

Narratore: Il vino è il simbolo della festa. La vite, dalla quale viene prodotto il vino, nella Bibbia, sta ad indicare il rapporto strettissimo del popolo con Dio. Alzare la coppa con il vino è segno di benedizione e ringraziamento.

 

Gesù prende il pane e lo benedice con queste parole.

 

Gesù: Benedetto sei tu o Signore nostro Dio che ci hai benedetti con le tue leggi e ci hai procurato il pane della terra. Che sia per voi il passaggio dalla prigionia alla libertà della vita.

 

Gesù spezza il pane e lo dà agli altri che lo tengono in mano.

 

Gesù: Questo è il pane della vita, chiunque mangia di questo pane vivrà in eterno. Prendetene e mangiatene tutti. Ecco, questo è il mio corpo, fate questo in memoria di me.

 

Gesù invita tutti a mangiare.

 

Poi prende il vino e ne versa un po' nel calice e lo benedice.

 

Gesù: Questo è il mio sangue, il sangue della nuova alleanza che sarà versato per tutti gli uomini. Prendete e bevetene tutti, fate questo in memoria di me.

 

Si passa con la brocca e si versa il vino.

 

Quando tutti hanno il bicchiere pieno, Gesù invita a bere.

 

Dopo che tutti hanno mangiato e bevuto, si richiama al silenzio e si riprende.

 

Narratore: Questi sono i gesti che oggi vediamo sempre durante la messa: derivano proprio da questa cena, l’ultima di Gesù. Il sacerdote solleva l’ostia che rappresenta il pane, poi solleva il calice con il vino e ripete le stesse parole: “Fate questo in memoria di me”.

Gesù: E ora vi lascio un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Non c’è amore più grande di questo: dare la vita per la salvezza di un amico e se vi amerete in questo modo tutti vi riconosceranno come miei discepoli.

Narratore: Terminata la cena Gesù va con i discepoli nell’orto degli ulivi, chiamato Getsemani, per pregare.

 

Gesù e i tre discepoli escono. Pietro va con lui nell’orto (in aula magna o in corridoio) e si mette a dormire. Gesù prega.

 

Giuda si nasconde insieme al soldato e l’altro soldato.

 

Dopo poco il narratore esce con i bimbi e si mettono intorno a Gesù.

 

Narratore: Gesù sta pregando: insieme a lui c’è Pietro, mentre ha chiesto agli altri discepoli di aspettarlo poco distante da qui.

Gesù: Padre, ogni cosa ti è possibile. Allontana da me questo calice se puoi, però non sia fatta la mia, ma la tua volontà.

 

Gesù si rivolge a Pietro che dorme.

  

Gesù: Pietro dormi? Non sei nemmeno riuscito a stare sveglio un’ora a pregare con me! Alzati ora: sta arrivando colui che mi tradirà!

 

Entra Giuda con i soldati. Vanno verso Gesù.

 

Narratore: Giuda, uno dei discepoli, si sta avvicinando insieme ai soldati armati di spade che sono stati inviati dai sommi sacerdoti. Il traditore aveva dato questo segno per far riconoscere Gesù, aveva detto: “Quello che bacerò è lui, prendetelo”. Subito si avvicina a Gesù e dice…

Giuda: Salve Maestro!

 

Giuda bacia Gesù.

 

Narratore: Giuda ha tradito Gesù..proprio come lui aveva previsto durante la cena..ricordate..aveva detto così: “Uno di voi sta per tradirmi”. I soldati, allora, mettono le mani addosso a Gesù, lo arrestano e lo portano in prigione, mentre tutti i discepoli lo hanno abbandonato.

 

I soldati portano via Gesù. Pietro si allontana.

 

Tutti vanno in cappella. Intanto il narratore spiega ai bambini cosa è successo e li accompagna in cappella.

 

Arrivati in cappella si fanno sedere i bambini nel luogo preparato e si trova Gesù in prigione e Pilato vicino al tavolino con la brocca.

  

Narratore: La notte è passata, è venerdì. Gesù è in prigione. Viene condotto dal governatore Pilato per il processo, il quale gli fa delle domande.

Pilato: Sei tu il re dei Giudei? 

Gesù: Tu lo dici!

Narratore: Per la festa di Pasqua il governatore aveva l’abitudine di rilasciare al popolo un detenuto a loro scelta. Di fianco a Gesù portano un altro prigioniero, un ladro, di nome Barabba.

Pilato: Chi volete che vi rilasci: Barabba o Gesù?

Narratore: La folla rispose a gran voce: “Barabba”!

Pilato: Allora cosa ne farò di Gesù?

Narratore: Tutti risposero: “Sia crocifisso”! 

Pilato: Ma che male ha fatto?

Narratore: Ancora la gente risponde: “Sia crocifisso”. Così Pilato, che non vuole essere ritenuto colpevole per aver fatto crocifiggere un innocente al posto di un ladro, prende dell’acqua e si lava le mani, come gesto per pulirsi la coscienza, per non aver preso la decisione giusta.

 

Pilato prende la brocca e si lava le mani.

 

Narratore: Allora i soldati prendono Gesù e gli tolgono le vesti, lo prendono in giro. Uno di loro prende un flagello e inizia a colpirlo. Un altro intreccia una corona di spine per mettergliela in testa. Una corona per indicare un re preso in giro.

 

I soldati tolgono il drappo rosso a Gesù e lo colpiscono con il flagello, intanto fanno gesti di presa in giro.

 

Narratore: Dopo averlo picchiato, prendono una croce e gliela caricano sulle spalle. Gesù dovrà portare la croce sulla quale verrà crocifisso fino al luogo stabilito, il Golgota, che vuol dire luogo del Cranio. Il cammino è per lui molto faticoso, visto anche le ferite che ha riportato dopo essere stato frustato. Cade tre volte sotto il peso della croce, ma si rialza sempre e arriva fino alla collina della crocifissione.

 

Intanto i soldati danno la croce a Gesù che la porta fino al luogo dove verrà crocifisso. Lungo il percorso cade e si rialza e fa capire che la croce è pesante e lui sta soffrendo.

 

Mentre il narratore narra, i soldati crocifiggono Gesù. Gesù sale sulla croce ed un soldato lo inchioda e mette il cartello I.n.r.i. Intanto Maria sua madre, con l’abito azzurro, si mette in ginocchio sotto la croce piangendo.

 

Narratore: I soldati crocifiggono Gesù, lo inchiodano alla croce con tre chiodi: due sulle mani e uno sui piedi. Poi mettono un cartello dietro alla sua testa con la scritta INRI che vuol dire: Gesù nazareno re dei Giudei. E’ una scritta che vediamo spesso sui crocifissi, anche in chiesa se ci fate caso.

Insieme a lui sono stati crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.

I soldati sotto la croce continuano a prenderlo in giro. Gli dicono: “se davvero sei il figlio di Dio scendi dalla croce”!

Una donna piange ai suoi piedi: è Maria sua Madre.

Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra (si può spegnere qualche luce).

Verso le tre Gesù grida a gran voce.

Gesù: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Narratore: Allora Gesù grida un’ ultima volta e muore.

Ed ecco, ora il velo del tempio si squarcia in due, la terra trema, le rocce si spaccano. I soldati che erano sotto di lui dissero…

Soldati: Davvero costui era figlio di Dio!

 

Il narratore tira le fila e chiede ai bambini cosa hanno provato .. quali emozioni .. cosa è rimasto loro .. ecc.

 

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DALL’ ULTIMA CENA ALLA CROCE
Testo per la narrazione
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La colomba racconta ...

Durante il ritiro di quaresima, dopo aver presentato ai bambini la Passione e morte di Gesù viste con gli occhi di Maria di Magdala e del Centurione, ognuno di loro ha completato i disegni dell'ingresso di Gesù a Gerusalemme, dell'Ultima Cena, della preghiera nell'Orto degli ulivi, della sua Morte e Resurrezione, utilizzando materiali diversi, da mettere nell'angolo della preghiera creato a casa.

E' proprio una simpatica attività che si può proporre ai bambini, soprattutto in quei gruppi in cui si nota una preferenza per le attività manuali - artistiche. 

(Comunità Pastorale "Maria Aiuto dei Cristiani" - COPS - Cavaria, Oggiona, Premezzo e Santo Stefano - 2016)

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L'ULTIMA SETTIMANA DI GESU'
La colomba racconta l'ingresso di Gesù a Gerusalemme e l'Ultima Cena
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L'ULTIMA SETTIMANA DI GESU'
La colomba racconta la preghiera di Gesù nell'Orto degli Ulivi e la sua morte
La Colomba racconta 2.pdf
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L'ULTIMA SETTIMANA DI GESU'
La colomba racconta la Resurrezione di Gesù
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LA VIA CRUCIS

( Parrocchia Santa Maria Annunciata - Oggiona - 2016)

CON LA STORIA DEL BAMBU'

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VIA CRUCIS con LA STORIA DEL BAMBU'
Seguiamo insieme Gesù sulla strada del suo amore per noi
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LA VIA CRUCIS

( Parrocchia Santa Maria Annunciata - Oggiona)

CON LA STORIA DEL CHICCO DI GRANO