LE QUATTRO COLONNE DELLA CHIESA

1 -L'unione fraterna

Che cosa vuol dire "unione fraterna"? Che cosa narrare, a questo riguardo, a dei ragazzi che sono prossimi a celebrare il sacramento della Confermazione? Dopo aver spiegato il significato del termine greco utilizzato da Luca - letteralmente significa  “comunione, unione stretta, collaborazione”, abbiamo loro narrato come vivessero  le prime comunità dei cristiani a Gerusalemme: unione fraterna voleva dire “stare insieme”, in “sintonia spirituale”, vivendo una comunione che sorgeva dall’interno, con uno slancio del cuore, e che si  traduceva in scelte pratiche e concrete: per esempio, anche la decisione di mettere in comunione ciò che si possedeva.

 

 

L'incontro con i preadolescenti e la "festa dell'amicizia"

Ma, che cosa vuol dire per dei ragazzi di oggi vivere l'unione fraterna? Come fargliene fare esperienza? Abbiamo pensato che davvero l’incontro dei ragazzi con il gruppo dei  preadolescenti e i loro educatori - come suggerito dalla Diocesi - fosse la via da percorrere, anche perché questo incontro potrebbe, meglio di qualsiasi altra parola,  far crescere nei ragazzi il desiderio di proseguire il cammino di fede. 

Abbiamo così organizzato, insieme agli educatori dei preado, la "festa dell'amicizia", durante la quale i preadolescenti hanno presentato - con grandissima gioia ed entusiasmo - l’esperienza che stanno vivendo, mettendo in evidenza, in particolare,  la dimensione del gruppo, raccontando qualche iniziativa in cui abbiano avuto modo di sperimentare in prima persona la gioia dell’unione fraterna. 
Gli educatori, dopo aver fatto sottolineato il fatto che il gruppo preadolescenti  è insieme di amici che dialogano a partire dalle esperienze significative della propria vita, hanno invitato i ragazzi a proseguire il cammino e a provare la gioia dello stare insieme come comunità cristiana.
La festa è poi continuata con giochi, pizzata - a cui sono stati invitati anche i genitori - accompagnati da tanta, tanta, tantissima allegria!!!! (Parrocchia di Oggiona - 2019)

 

2 - L'ascolto dell'insegnamento degli Apostoli

 

La Diocesi, nell’ambito del rinnovamento della catechesi, nella tappa 5 del quarto anno di catechesi, propone – ai ragazzi ed alle famiglie - di andare alla scoperta delle “quattro colonne” della comunità cristiana, cioè dei gesti fondativi che caratterizzano la Chiesa di ogni epoca e di ogni luogo, e di vivere tutti insieme delle esperienze significative, per scoprirsi membra vive del corpo della Chiesa, sperimentando la gioia e la bellezza di una vita vissuta cristianamente.

 

Alla luce di queste indicazioni, dopo aver proposto ai ragazzi ed alle loro famiglie di andare alla scoperta della Chiesa ambrosiana, domenica 28 aprile, abbiamo organizzato un’uscita a Milano, per visitare la Basilica di Sant’Ambrogio, vescovo della città dal 374 al 397, che, con la sua attività pastorale e la sua vita, segnò profondamente la Chiesa, non solo quella locale ma anche quella universale. Ed eccoci tutti - grandi e piccoli -  all’ingresso della basilica pronti ad ascoltare come e perché Ambrogio, da governatore della Lombardia, della Liguria e  dell’Emilia divenne – a furor di popolo – vescovo di Milano, lui che era un semplice catecumeno e per di più a digiuno di teologia  (quindi senza un’adeguata preparazione ad essere vescovo). Dal 7 dicembre 374, giorno della sua elezione episcopale, la sua vita cambiò totalmente: visse e operò incessantemente tutto per Cristo e tutto per la Sua Chiesa. Il suo amore a Cristo era inscindibile dal suo amore alla Chiesa. Operare per far crescere l’amore a Cristo significava per lui lavorare, soffrire, studiare, predicare, piangere, rischiare la vita davanti ai potenti del tempo per la Chiesa, il popolo di Dio!!!

 

Con il cuore colmo delle parole e delle ricchezze ascoltate su Ambrogio, abbiamo cominciato la visita alla chiesa: quante ricchezze, quante bellezze: che dire del prezioso ALTARE D’ORO del maestro orafo Vuolvinio (835), dove sono narrati gli episodi della vita di Cristo (parte anteriore) e quelli della vita di Sant’Ambrogio (parte posteriore)!!! E poi, che dire dell’URNA D’ARGENTO POSTA SOTTO L’ALTARE D’ORO, in cui sono collocati i resti dei santi Gervasio, Protasio e Ambrogio!!!  E del sacello di SAN VITTORE IN CIEL D’ORO, dove si trova il vasto mosaico absidale raffigurante il Redentore fra i Santi Gervasio e Protasio. E poi, ancora, quante curiosità e quante leggende: quella del SERPENTE DI BRONZO – il serpente dal corpo sinuoso, forgiato, secondo la leggenda, da Mosè nel deserto per difendere il suo popolo dai morsi di questo rettile – e quella legata alla COLONNA DEL DIAVOLO!!!

 

Tutto ciò che abbiamo udito e visto ci ha entusiasmato e ci ha fatto comprendere che davvero Cristo era tutto per Ambrogio!!! E per ciascuno di noi, chi è Cristo? Alla luce del cammino fatto sin’ora e degli incontri avuti con Lui, possiamo dire che è essenziale al nostro vivere, che  è, anche per noi, tutto, o invece è un di più, un qualche cosa che non ha nulla a che fare con la nostra vita? Ed ancora, come noi adulti possiamo accompagnare i ragazzi in modo che la loro vita sia ricca di Cristo? Ecco le domande che ognuno di noi, facendo ritorno a casa, ha portato nel suo cuore; domande accompagnate dalla preghiera, ché lo Spirito di Cristo possa soffiare su tutti, grandi e piccoli, e possa tutti guidarci, ogni giorno, sulla strada che porta ad essere felici, cioè santi!!! Una cosa è certa: l’esperienza vissuta, stringendoci tutti attorno a Sant’Ambrogio, ci ha donato la gioia di incontrare, in un modo nuovo, Gesù che ci ha detto che “dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro (Mt 18,20)”: davvero Gesù era ed è in mezzo a noi!!!

 

 

Le catechiste

 

                                                                                              Barbara e Consuelo

 

Conclusa la visita alla basilica di Sant'Ambrogio, siamo andati tutti insieme a … mangiarci un ottimo gelato!!!! Anche questo è stato un momento di allegria, che unisce e che fa sperimentare la gioia dello stare insieme!!!! (Parrocchia di Oggiona - 2019)

3 - La frazione del pane

Dice la Diocesi :"Il catechista presenti la terza colonna della comunità cristiana, secondo l’elenco degli Atti: lo spezzare del pane. L’espressione indica normalmente la celebrazione dell’Eucarestia da parte della Chiesa ed esprime molto bene il suo senso e il suo valore. Il verbo “spezzare”, infatti, fa riferimento all’azione di Gesù nell’ultima cena (Lc 22,19-20): Gesù spezzò il pane per distribuirlo, donandolo a tutti i presenti. Vi è anche un richiamo all’episodio dei discepoli di Emmaus, durante il quale essi riconobbero il Signore proprio mentre compiva questo gesto. La comunità cristiana ripete le azioni e le parole di Gesù nella celebrazione della Messa e il pane che si riceve è il corpo di Cristo, che si dona ai discepoli di ogni tempo e di ogni luogo.


Per cogliere il senso e il valore dell’Eucarestia per la comunità cristiana, la Diocesi invita a proporre ai ragazzi un incontro con alcune persone che svolgono un servizio durante la celebrazione:  ad esempio, i cerimonieri e/o i ministranti, alcuni membri del coro o dei lettori, alcuni ministri straordinari dell’Eucarestia, il sacrista… In questo modo essi possono cogliere l’importanza e la bellezza del coinvolgimento in prima persona nell’azione liturgica, insieme alla dimensione comunitaria dell’Eucarestia. Questa stessa circostanza, inoltre, può offrire l’occasione per ascoltare una testimonianza che esprima le motivazioni alla partecipazione fedele alla Messa domenicale, aiutando così i ragazzi a maturare le proprie convinzioni in merito.

Carlo Acutis e l'Eucarestia ….

Ma perché non introdurre la 3^ colonna della Chiesa, presentando la figura di Carlo Acutis, il giovane "innamorato dell'Eucarestia", che diceva che l'Eucarestia era la "sua autostrada verso il cielo" ? Nella tappa precedente abbiamo presentato diversi personaggi che, con la loro vita, hanno dimostrato che è davvero possibile vivere secondo lo Spirito e i ragazzi hanno interagito in maniera incredibile: vale sicuramente la pena - ci siamo dette - presentare qualcuno che, nella quotidianità, ha fatto dell'Eucarestia il centro della propria vita. Carlo è giovane e sicuramente i ragazzi ne saranno attratti, sarà per loro un testimone credibile!!! Aiutate dal video che presenta la fede contagiosa del servo di Dio Carlo Acutis   (https://youtu.be/jT-LN_T9qdo), i ragazzi si sono lasciati "trascinare" dalla sua testimonianza: le loro domande, le loro riflessioni, la loro ricerca di spiegazioni non finivano più … tanto che Renata, il ministro straordinario che doveva presentare il suo ministero, ha detto loro che qualsiasi sua parola sarebbe stata inutile … Non aveva nulla da aggiungere!!!

Ora, ragazzi, - ha detto Renata - non ci resta che   "vivere" l'Eucarestia, proprio come ha fatto Carlo: andiamo a far visita ad una persona anziana e malata della nostra Comunità!!! Ed eccoci tutti a casa di nonna Tarcisia, la persona più anziana del paese, che proprio qualche giorno prima aveva compiuto 101 anni!!!

Che pomeriggio di gioia, di allegria, di felicità, non solo per nonna Tarcisia, ma per tutti noi!!! Abbiamo cantato e pregato, abbiamo riempito di coccole questa nonna straordinaria - tra le altre cose, anche mamma di un sacerdote - trasformando un incontro di catechismo in una vera festa, anche perché siamo stati accolti con un sacco di dolci, dolcetti, e leccornie varie … 

Siamo certe che i ragazzi non si scorderanno mai che cosa vuol dire "vivere l'Eucarestia" e che gioia si prova nel portare Gesù a chi non può più recarsi in chiesa!!! 

Poiché già lo scorso anno i nostri ragazzi avevano avuto occasione di incontrare ed ascoltare alcune persone incaricate dei vari servizi nella celebrazione eucaristica  e poiché c'è la buona abitudine di invitare i ragazzi, che hanno celebrato la loro messa di Prima Comunione, ad inserirsi nel gruppo ministranti, non abbiamo avuto alcuna difficoltà a coinvolgerli nel preparare la mensa e nella celebrazione della messa, anche perché molte sono le occasioni, nella nostra Comunità - soprattutto durante i periodi forti dell'anno, ma non solo - in cui l'animazione è affidata a loro.

 

Crediamo proprio - visto le esperienze che viviamo e che vediamo vivere dai ragazzi e dalle loro famiglie - che il loro coinvolgimento "consapevole" nelle varie celebrazioni sia l'unica strada percorribile perché si possa giungere ad una partecipazione attiva e gioiosa alla messa!!!  (Parrocchia di Oggiona - 2019)

4 - La preghiera

Abbiamo vissuto l'incontro secondo le indicazioni suggerite dalla Diocesi (vd. materiale online della Tappa 5 - tempo 4), preferendo comunque far fare esperienza di preghiera personale ai ragazzi, anche perché avevamo notato che la modalità proposta dalla Diocesi di andare "alla ricerca della frase tesoro" era proprio consona per loro e, così facendo, riuscivano davvero a "pregare"!!!!

 

Spinte dalla bellissima esperienza vissuta lo scorso anno, con l'ICONA PELLEGRINA, abbiamo poi pensato di invitare i ragazzi a fare esperienza di preghiera in famiglia, pregando con la novena allo Spirito Santo. Abbiamo preparato tutto il materiale presente online e abbiamo donato ad ogni ragazzo il "kit" per la novena, invitandoli a pregare con i genitori per prepararsi alla solennità di Pentecoste e a ripetere poi l'esperienza in prossimità della celebrazione della Cresima. (Parrocchia di Oggiona - 2019)

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